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La cornacchia e la volpe, favola appenzellese.

Talvolta la natura è come nelle favole… Come alcuni giorni fa in un pascolo appenzellese.
Il cielo è cupo, minaccioso e carico di umidità. I trattori corrono di collina in collina per rastrellare e portare a secco il fieno falciato. Ma poi, invece della pioggia, è il sole che fa capolino appena prima di coricarsi. Sono le 21h15. L’erba ingrassata da secoli con il letame delle vacche si accende di un verde quasi fosforescente. Il profumo soave dei sambuchi ancora in fiore rende la scena ancor più fiabesca. Mi soffermo con il binocolo ad osservare una coppia di cornacchie nere appollaiate su di una vecchia stalla. Sorrido pensando ad Esopo o La Fontaine e alle loro storielle ricche d’insegnamenti. E proprio in quel mentre, una volpe sbuca da una collina e passa furtivamente (o furbamente) sotto i due uccelli neri. Scatto alcune foto: nessuna traccia del pezzo di formaggio! E la volpe non si sofferma a lodare le cornacchie… Ma il resto è preciso e identico. Sono le 21h24, il sole tramonta e la favola svanisce. È tempo di rientrare.