Cullato da deboli onde, raggiungo il cormorano. Da ore se ne sta immobile sullo stesso macigno in mezzo al lago. Ogni dieci o quindici minuti, periodicamente, spalanca in modo esagerato il becco e tenta di ingoiare o rigurgitare un’immenso pesce. Il gozzo ha quasi lo stesso spessore del resto del corpo! Impressionante…Durante uno di questi sbadigli digestivi, intravedo la coda della preda, tra squame e pinne.